Durante l'anno scolastico 201/22 è stato pianificato un laboratorio MAB all’interno del nostro Istituto, in uno dei punti critici della città di Rieti, l’ex zuccherificio. Una struttura abbandonata da cinquant’anni che merita di essere riqualificata per dare un’opportunità di economia circolare di future attività. Riqualificare un territorio significa conoscere la storia di quel luogo e, in questo caso, dell’uomo che lo ha reso importante, Emilio Maraini, che da Lugano, luogo in cui è nato, passando per Rotterdam, dove ha iniziato a lavorare, ha portato la città di Rieti al centro del commercio italiano nei primi decenni del Novecento. Il recupero di questa parte della città ci ricorda quanto abbia valore vivere all’insegna del coraggio, dell’altruismo, della cultura e del progresso così come ha vissuto Emilio Maraini più di cento anni fa.
25 alunni provenienti dalle classi 2E, 3B, 3C, 3D, 3G, 4B, 4C, 4G e 5B hanno preso parte al progetto, laboratorio a squadre e a fasi di mappatura percettiva e partecipata. I ragazzi hanno così ripercorso le tappe salienti che hanno portato l’imprenditore svizzero a diventare il fondatore dell’industria saccarifera italiana.
La visita all’Archivio di Stato di Rieti ha rappresentato un viaggio nel passato, tra i documenti ed i carteggi che testimoniano il florido sviluppo economico della città, dove industria, tecnologia, artigianato ed agricoltura procedevano nella stessa direzione, in equilibrata sinergia. Una passeggiata verso il primo stabilimento produttivo, ora divenuto abitazione privata, ha dato la “dimensione” dell’enorme progresso che ha saputo portare Emilio Maraini a Rieti, con la costruzione del primo grande zuccherificio italiano. Le passeggiate percettive sono proseguite a Roma, nel Rione Ludovisi in cui è presente Villa Maraini, gioiello liberty costruito dall’architetto ticinese Otto Maraini per il fratello Emilio, oggi sede dell'Istituto Svizzero. Affascinati dalla famiglia Maraini e dalla filantropia della moglie di Emilio, i ragazzi hanno elaborato le restituzioni nei locali della scuola, facendo riferimento anche al “passaporto” e alla “emotional map”. Di seguito vengono sintetizzate le proposte progettuali dei 4 team.
Proposta 1: Realizzazione di un ostello ecosostenibile della gioventù.
Proposta 2: Realizzazione di un Polo Universitario.
Proposta 3: Realizzazione di una fiera-mercato “Opportunity fair”.
Proposta 4: Realizzazione di un impianto biogas alimentato dalle barbabietole.
Da qui l’idea della Dirigente Scolastica Alessandra Onofri di far ripercorrere agli studenti i luoghi natii del fondatore dell’industria saccarifera italiana. Gli studenti accompagnati da 4 docenti, dalla DS e dalla DSGA si sono recati a Lugano. Alla prima tappa a Varese sono stati accolti e affiancati dai docenti “mappers” della sottorete 1 (nord-est) . Insieme a loro, seguendo la metodologia della mappatura percettiva ed emozionale del MAB, hanno condiviso uno storytelling fotografico ricco di emozioni che ha fatto riferimento ai luoghi visitati: Varese, Lugano e le incantevoli isole Borromee.
Ancora una volta il MAB ha regalato un’esperienza di crescita a 360° con l'osservazione di paesaggi da diverse prospettive culturali e offrendo quindi la possibilità di capire un territorio in maniera consapevole e critica. La collaborazione con persone diverse dal contesto abituale è un valore aggiunto per il benessere personale e sociale nel periodo che stiamo vivendo.
A partire dal mese di giugno 2022, con "Il mio piano Estate Interculturale" promosso dal nostro Istituto, si apre la fase internazionale del progetto MAB: saranno coinvolti 27 studenti ucraini, due docenti ed il dirigente di un Istituto scolastico di Leopoli.
